Tipologia Toronto bridge
Odontoiatra Dr. Fabio Frigerio
Laboratorio odontotecnico Laboratorio Artitec S.n.c.

CASO CLINICO CON BARRA HI-FIBER E TO.MO.CO

SITUAZIONE INIZIALE

Il paziente è giunto all’attenzione dello studio per finalizzare in maniera
definitiva la sua attuale protesi “Toronto bridge” provvisoria nell’arcata superiore.
Si trattava di un paziente maschio di 75 anni, con una buona condizione di
igiene orale e con una richiesta estetica ben precisa: mantenere le
informazioni della sua attuale protesi provvisoria. La posizione spaziale degli
elementi della protesi provvisoria gli garantiva un buon comfort estetico,
soprattutto il mantenimento del diastema tra gli elementi 11 e 21 (Fig.1). Il
clinico ha quindi richiesto una struttura leggera, con bassa probabilità di
tensione all’interno della protesi. 

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Fig. 1 Situazione iniziale del paziente con protesi di Toronto provvisoria

Per un corretto mantenimento delle informazioni date dal paziente e per la
tecnologia presente all’interno dello studio si è optato per eseguire il
dispositivo utilizzando il flusso di lavoro digitale. Hi-Fiber è stata scelta
per realizzare il caso con il protocollo di lavoro di Artitec S.n.c., che non
prevede l’utilizzo di denti del commercio. 

Il processo è stato molto agile: il laboratorio ha creato i volumi, e i file sono
stati caricati sul sito. Il team di Hi-Fiber ha gestito la fase di
progettazione utilizzando il proprio software per il calcolo della struttura
ottimale e spedito la barra in 24 ore. Una volta ricevuta la barra questa ha
presentato la massima passivazione e l'incollaggio è stato eseguito in maniera
semplice e veloce: non è stato infatti necessario compiere ulteriori
lavorazioni come sabbiatura o opacizzazione.

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Fig. 2 Ricevimento scansione e match tra scan body e situazione iniziale

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Fig. 3 Abutment virtuali posizionati

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Fig. 4 Allineamento con librerie implantari virtuali

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Fig. 5 Posizionamento anatomie dalle informazioni della scansione del provvisorio

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Fig. 6 Posizionamento anatomie CAD/CAM

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Fig. 7 Posizionamento dei linker

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Fig. 8 Vista occlusale dei linker

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Fig. 9 Anatomie del progetto virtuale del defintivo

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Fig. 10 Vista occlusale del progetto virtuale definitivo

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Fig. 11 Vista laterale del progetto virtuale definitivo

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Fig. 12 Prolungamento dei fori di accesso per avvitamento protesi

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Fig. 13 Vista occlusale dei fori di accesso per avvitamento protesi

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Fig. 14 Funzione ghost tra progetto definitivo e linker

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Fig. 15 Barra di rinforzo progettata dal software di Hi-Fiber

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Fig. 16 Visualizzazione digitale della barra Hi-Fiber

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Fig. 17 Visualizzazione digitale laterale della barra Hi-Fiber

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Fig. 18 Realizzazione del modello ibrido

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Fig. 19 Provino da stampa 3D del progetto definitivo

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Fig. 20 Vista occlusale del provino da stampa 3D del progetto definitivo

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Fig. 21 Vista basale con inserimento dei linker

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Fig. 22 Controllo e test di avvitamento su modello ibrido

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Fig. 23 Registrazione dei profili di emergenza del provino da stampa 3D

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Fig. 24 Ulteriore provino da stampa 3D per visione estetica

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Fig. 25 Index in CrCo laser melting per verifica e congruità della posizione implantare

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Fig. 26 Barra Hi-Fiber posizionata sui linker

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Fig. 27 Dettaglio della barra Hi-Fiber posizionata sui linker

RISULTATI DI CASO CLINICO 1

“I risultati ottenuti sono ottimi” secondo l’Odt. Mauro Trapletti di Artitec. Per un laboratorio abituato da anni all’utilizzo del metallo, la prima caratteristica che è risaltata con Hi-Fiber è stata la notevole translucenza che ha aumentato la percezione di qualità e di profondità della protesi, aspetto di grande valore.

La produzione con tecnopolimeri stampati in 3D e compositi flow, come da
protocollo To.Mo.Co (Toronto, Monomassa, e Composito) by Artitec, ha esaltato le caratteristiche del dispositivo in termini di:  garanzia nel tempo, mantenimento delle informazioni iniziali,  assenza di distacchi di elementi dentali o porzioni di protesi, e personalizzazione dell’estetica bianca e rosa, che è stata sorprendente. Hi-Fiber si è dimostrata veramente una soluzione diversa che ha piacevolmente stupito da subito, in quanto ha garantito una estetica eccellente, un passaggio di luce mai visto prima, volumi contenuti, e leggerezza. In questo caso, il peso della protesi è stato ridotto
del 60% rispetto al peso di una struttura analoga con materiali tradizionali. 

Il giorno della consegna, la conferma di tutte le sensazioni sono state le parole
del clinico, il Dr. Fabio Frigerio, e del paziente stesso. Entrambi si sono detti soddisfatti dei volumi del dispositivo e dalla leggerezza e comfort percepiti.

Tecnicamente, non sono state riscontrate alcune difficoltà nell’utilizzare questa barra di
rinforzo innovativa che si è integrata perfettamente nel protocollo di lavoro del laboratorio senza investimenti aggiuntivi. Ricevendo la scansione intraorale dallo studio, tutto è diventato più veloce, predicibile, ed è stata garantita una costante nel raggiungimento dell’obiettivo da perseguire. “Il risparmio di tempo è stato un altro fattore interessante” ha dichiarato l’Odt. Stefano D’Andrea. Non è stato necessario modellare la protesi perché questa operazione è stata svolta dal team di Hi-Fiber e anche la finalizzazione è stata più rapida rispetto alle altre barre attualmente sul mercato. Su questo aspetto in particolare, l’Odt. Marco Galbusera ha aggiunto che il supporto tecnico del team di ingegneri di Hi-Fiber ha dimostrato una grande
disponibilità e reattività. Per un laboratorio con 16 anni di esperienza nel
digitale, questa soluzione ha rappresentato un importante valore aggiunto per
una produzione ottimizzata con flussi interamente digitali. 

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Fig. 28 Vista laterale sx del dispositivo definitivo

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Fig. 29 Vista laterale dx del dispositivo definitivo

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Fig. 30 Panoramica vestibolare del dispositivo definitivo

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Fig. 31 Vista occlusale del dispositivo in situ


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